DDMRP integrato all’ERP:
funzionalità e caratteristiche
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Gestisci la Supply Chain in base alla domanda con il DDMRP
La gestione della Supply Chain sta cambiando sempre più rapidamente. La domanda è soggetta a variazioni sempre più complesse e frenetiche e così l’intera filiera.
Un tema ricorrente che le aziende riscontrano è la difficoltà a gestire gli approvvigionamenti in questo contesto sempre più incerto, dove previsioni e mercato sono un’incognita.
Se sottovaluti la domanda => non soddisfi la clientela esistente e potenziale
Se sovrastimi la domanda => hai eccesso di scorte
I tradizionali sistemi MRP, infatti, si sono dimostrati inefficaci nel garantire la performance in termini di livello di servizio al cliente e costi operativi bassi, operando in un contesto caotico ed incerto.
Il DDMRP è nato per riuscire a garantire la disponibilità delle merci nei tempi e nei luoghi previsti, pur in presenza di una domanda poco prevedibile e molto mutevole, e con forniture non molto affidabili.
Con la sigla DDMRP si intende l’elemento cardine di una metodologia di pianificazione applicabile ad una intera Supply Chain, denominata Demand Driven.
Siamo orgogliosi di affermare che Fluentis compare nella ristrettissima lista degli ERP certificati DDMRP a livello internazionale.
La soluzione DDMRP Fluentis risulta nativamente integrata all’ ERP Fluentis, senza la necessità di creare delle interfacce per lo scambio di dati (con tutti i problemi del caso), tipiche di soluzioni verticali presenti sul mercato.
Inoltre Fluentis DDMRP fornisce strumenti che includono un know-how unico e proprietario, in grado di supportare il cliente nella fase di analisi strategica di scelta degli elementi a scorta e di analisi in tempo reale delle criticità e dello stato del sistema.
Le origini del DDMRP
Il DDMRP è una metodologia, sviluppatasi come evoluzione del MRP, che ha iniziato a diffondersi all’inizio della seconda decade degli anni 2000, a seguito della inadeguatezza dei metodi di pianificazione convenzionali ad operare in modo efficace in uno scenario estremamente più complesso e dinamico di quello in cui nacque l’MRP negli anni 60.
Il progresso delle tecnologie di comunicazione (internet) ha portato a rendere il mondo molto più interconnesso, facilitando la ricerca di beni e servizi e creando opportunità di business anche tra aree geografiche molto lontane.
Oggi è normale avere fornitori che si trovano in altri continenti (Cina, India, Corea, etc.) ed altrettanto è vero per i clienti. Il commercio elettronico ha completamente trasformato le supply chain, soprattutto negli ultimi 20 anni.
Il contesto in cui le aziende operano oggi è diventato molto più complesso ed articolato, molto più variabile, e richiede tempi di risposta molto più veloci rispetto ai tempi in cui fu concepito l’MRP.
Negli ultimi decenni l’MRP ha mostrato tutti i suoi limiti nel gestire la complessità delle moderne supply chain, e proprio per questo è nata la necessità di sviluppare uno strumento nuovo in grado di superarne i limiti.
Il principale limite dell’MRP è quello di non tener conto della complessità e della volatilità del mercato attuale, caratterizzato da prodotti con cicli di vita sempre più ridotti e da una domanda sempre più esigente in termini di personalizzazione. Anche la Supply Chain è sempre più variabile e complessa, con un aumento significativo del numero di attori coinvolti.
L’utilizzo di strumenti e metodologie inadeguati ai tempi attuali porta a problemi quali:
Basso livello di servizio ai clienti;
Livello elevato di scorte;
Alti costi operativi.
Tutti questi problemi inevitabilmente portano ad una riduzione della redditività aziendale e a richiedere un maggior impegno finanziario in termini di capitale circolante investito a parità di volume di fatturato.
DDMRP: per chi e perché
La metodologia Demand Driven è particolarmente adatta alle aziende in cui è necessario anticipare la domanda del mercato, eseguendo acquisti di merci e/o produzione di semilavorati su base previsionale, in modo da ridurre il tempo di consegna ai clienti ad un valore considerato accettabile.
In questo tipo di contesto, uno dei problemi principali è riuscire ad eseguire delle previsioni di vendita attendibili, attività che risulta estremamente impegnativa ed il cui risultato è una intrinseca imprecisione che porta o a perdere business per sottovalutazione della domanda o ad avere eccesso di scorte per sovrastima della stessa.
Nella logica Demand Driven le previsioni di vendita non vengono utilizzate ed il sistema si basa solo sulla domanda effettiva (demand driven appunto), adeguandosi ad essa in modo automatico.
Il metodo Demand Driven utilizza delle scorte strategiche di alcuni elementi delle strutture di prodotto, che vengono individuati sulla base di analisi rigorose dei dati aziendali.
Queste scorte permettono di raggiungere un elevato grado di “insensibilità” alla variabilità interna ed esterna minimizzando l’effetto negativo di tutti gli imprevisti riducendo quindi la variabilità (obiettivo della metodologia lean six-sigma).
Il livello di tali scorte viene continuamente modificato adeguandolo all’andamento della domanda e ad eventuali eventi futuri già noti (campagne promozionali, stagionalità, etc) secondo una logica di tipo “pull”.
L’utilizzo di tale metodologia risulta molto semplice ed intuitivo basandosi su un ampio uso di tre colori per rendere immediatamente evidente lo stato delle cose (Rosso per “situazione critica”, Giallo per “rischio moderato”, Verde per “nessun pericolo”).
Viene inoltre ampiamente aumentata la “visibilità”, cioè la capacità di individuare e comunicare (all’interno ed all’esterno) gli elementi critici su cui concentrare l’attenzione ed il relativo livello di priorità.
Risulta altresì molto semplificata e stabilizzata la programmazione della produzione riducendone i costi ed aumentandone la qualità.
I vantaggi portati dal DDMRP
I vantaggi tipici che tale metodologia consente di ottenere sono:
Riduzione dei tempi di consegna (=>possibilità di incrementare fatturato);
Aumento del livello di servizio (migliore soddisfazione dei clienti=>possibilità di incrementare fatturato);
Riduzione delle scorte (minore necessità di capitali e minori costi operativi);
Riduzione di costi operativi a seguito di imprevisti ( riduzione di spedizioni rapide, rilavorazioni, straordinari...);
Miglioramento della Visibilità (=> tempi di risposta più rapidi);
Riduzione della Variabilità (=> minori costi e migliore qualità);
Incremento della Velocità decisionale e dei flussi di merci (=>migliore redditività e liquidità).
Questi ultimi tre punti rappresentano l’obiettivo per una eccellente gestione di una supply chain come raccomandato dalla ASCM (Association for Supply Chain Management), ovvero il più importante ed accreditato organismo in termini di know-how nel settore operations.
Incremento del livello di servizio
tra il 13% ed il 54%
Riduzione dei tempi di consegna
tra il 22% e l’85%
Riduzione delle scorte
tra il 31% ed il 60%
Per comprendere meglio quale livello di miglioramento ci si può attendere dall’introduzione della metodologia Demand Driven riportiamo il risultato di una indagine realizzata da una società di consulenza indipendente su un campione numeroso di aziende in vari settori di business che lo adottano.
Ad oggi molte aziende di varie dimensioni usano il DDMRP tra le quali nomi molto noti come Coca Cola, Shell, Michelin, Nestlè, Philips, Legrand.
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